1947

L‘odierno edificio, che ospita un‘attivitá fra le piú rappresentative del paese, sorge appena dopo la seconda guerra mondiale fra gli anni 47 – 49, per esigenza della famiglia Pellegrin di avere un‘abitazine, essendo essa composta di ben dieci persone, i nonni degli attuali proprietari, i signori Carlo Pellegrin e Rosa Brunel ed otto figli. È la classica famiglia patriarcale che trova una sua strada verso redditi decorosi attraverso l‘agricoltura, l‘allevamento del bestiame, la gestione del proprio mulino sul torrente Avisio ed il lavoro di guardia forestale del signor Carlo.

In quegli anni anche la Val di Fassa , nonostante fosse la piú povera delle vallate ladine circostanti, cominció l‘avvento dei primi turisti; intuendone l‘interesse si pensó di affittare l‘edificio durante i mesi estivi.

Naturalmente alla costruzione si doveva dare una denominazione: Rosalpina, in onore della signora Rosa perché per prima, comprese che un giorno il turismo sarebbe stato un settore importante per l‘economia locale, benché fosse a quei tempi ancora incerto.

I primi ospiti della pensione, nel 1949, furono i soci delle Acli di Trento e Mantova, seguirono i gruppi dei laureati dell‘Azione Cattolica per terminare nell‘anno 1966 con una societá emiliana.

Nel frattempo viene realizzato all‘interno della pensione, un bar „Lanterna Verde“ gestito dai genitori e dai figli Caterina, Candido e Mariarosa.

È un periodo pioneristico che riceve alla fine una svolta con l‘attuale proprietario e gestore, il signor Giovanni Battista Marco.